A corollario della triste storia della raccolta delle pesche e del loro infelice piazzamento sul mercato, a causa della concorrenza di analogo, più economico, ma meno pregiato prodotto straniero, giunge dagli amici romagnoli una nuova chicca, anch'essa abbastanza sconvolgente. I prodotti italiani sono sottoposti a rigidi controlli per accertare che non abbiano subito trattamenti nocivi per la salute dei consumatori , quelli provenienti dall'estero non avrebbero obbligo di controllo. I succhi di frutta, ad esempio, arrivano già confezionati, pronti per l'uso. Da noi corre l'obbligo (giustissimo) di mille accertamenti preventivi prima della lavorazione industriale.
Quindi rispettiamo le regole in casa e trasgrediamo fuori.
E la crisi???????
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