giovedì 29 dicembre 2011

"CHI NON CONOSCE IL PROPRIO PASSATO NON CONOSCE IL PROPRIO FUTURO".

Sotto l'albero di Natale, dentro un modesto ma prezioso pacchetto avvolto con sapiente maestria e con religiosa cura, trovo questo logoro manoscritto, ennesimo graditissimo dono del mio amico ricercatore, instancabile ed indefesso nel lavoro di ricostruzione della sempre più sconcertante vita di Fonsino:



Il passato del biblico Matusalemme, del giusto Salomone e' attraversato da questa figura direi miracolosa, che insegno' l'ingiustizia ai giusti, l'odio ai compassionevoli, la nefandezza ai puri ma anche l'intelligenza agli stolti e la correttezza a coloro che Egli definiva, con sottile ironia, "sctronzi pezz de mmerde".
A tal proposito voglio riportare alla luce un fatto che vale più di mille chiacchiere. Per farlo dobbiamo ricordarci che le origini del Grande sono di molto antecedenti a quello che si pensa. Ai tempi di Pietro il Grande, in Russia si era sparsa la voce di un saggio vagabondo che errava per le sconfinate steppe del Don. Costui, si diceva, vestito solo di pelli  selvagge e irsuto come un caribù, divenne famoso per le perle di saggezza che sapeva dispensava.
Fu così che la sua fama giunse all'orecchio dell'Imperatore che lo volle incontrare. Avvicinato il saggio dagli Ussari di Pietro, questi pose l'unica condizione che l'incontro fosse a due. Arrivato alla corte dello Zar in groppa ad un asino puzzolente il Saggio, di cui tu accorto lettore avrai indovinato l'identità, scese a terra e fiero, riferendosi a Pietro, con un cenno "yome" gli si rivolse. Stettero chiusi nello studio privato dello zar per 3 ore e 40 minuti circa. All'uscita Pietro era pallido come un lenzuolo e traballante sulle gambe malferme mentre Alfonso usciva con un sorrisino sulle labbra. Si lascio' sfuggire solo una frase criptica per l'idioma cosacco "kustu' ae' nan'tre cujon".
Ecco il grande Alfonso, più Grande dei grandi, ma anche sconosciuto e miserando.
Ecco il mio regalo di Natale a questo mondo che non sa piu' credere, sperare ed amare.
Un saluto