lunedì 8 marzo 2021

ATTENTI AL LUPO

Eventi come la pandemia sconvolgono l'opinione pubblica, generano paura, panico, terrore, sgomento, senso d'impotenza. Quando accadono avvenimenti di tale portata l'impatto sulle coscienze è immediato e distruttivo, ben visibile, tangibile. Si crea uno stato di ansia collettiva che si estende a macchia d'olio e che interessa anche le giovanissime generazioni, penalizzate forse più di altri per via delle limitazioni e delle restrizioni imposte. Uno stato di generale apprensione traspare allora anche dalle più insignificanti azioni quotidiane, dalla spensieratezza che scompare per lasciare posto ad una costante comune : "Cosa accadrà domani?". In questo generale quadro di sensazioni e di stati d'animo , già di per sè non rassicurante, e comunque estremamente fragile, s'inserisce in modo stridente la forza esplosiva dei mass media e della folla anonima di coloro che alimentano i vari siti social. Costoro disattendono, in simbiosi, il canonico ruolo informativo che sarebbe loro deputato per aprire infiniti spazi di angoscia, titolando a caratteri cubitali frasi funeree che prevedono sempre esiti angoscianti ed esiziali, conseguenze imprevedibili e comunque non controllabili. Lo scopo è quello di suscitare improvvisi stimoli emotivi sui lettori che subiscono passivamente l'onda d'urto di questi terroristi dell'informazione. Le trasmissioni televisive, spesso affidate a conduttori menagrami e narcisisti, comunque non tecnici nè specialisti, non medici nè virologi, non sortiscono effetti migliori: ospiti "illustri" profetizzano oscuri orizzonti di terrore, si prevede tutto ed il contrario di tutto, spesso in aperta contraddizione di termini e di contenuti, non per scarsa preparazione, ma davvero perchè non è possibile prevedere ciò che accadrà domani. Allora perchè insistere nella ricerca ostinata del parere, della previsione, del dibattito? L'unico vero servizio di informazione utile a chi vuole conoscere "i fatti" è quello che riporta in modo schematico ciò che è accaduto, senza profetizzare imminenti catastrofi col solo risultato di seminare ansia ed angoscia tra l'opinione pubblica, fatte salve, ovviamente, comunicazioni relative a regole da rispettare e a istruzioni e norme da non disattendere. Come spesso è accaduto in passato (si pensi alle crisi belliche) questa ostinata ricerca della lugubre profezia, finalizzata a far lievitare indici di lettura e vari like e condivisioni, sortisce solo il risultato di atterrire chi legge o chi smanetta sui vari pc, senza avere riscontro nella realtà dei fatti, per fortuna spesso assai diversa. Tanta e tale è la concorrenza tra questi anomali divulgatori di fatti e di notizie che "i lupi" finiscono per non guardare in faccia nessuno, creando un'imponente macchina distruttiva che semina panico e terrore, alterando le coscienze. Psicologi e psichiatri hanno allora il loro bel da fare per intervenire su soggetti vilipesi e torturati dal getto inarrestabile di martellanti informazioni che rimbalzano da ogni dove, come strali che fanno breccia sull'emotività di chi legge o di chi ascolta. Così si alzano gli share di ascolto, si batte la concorrenza, si vince. Ma questo, a suo modo, è terrorismo.