Notte di incanto a Milna,
sotto il cielo nero
ed il lento ritmo della risacca.
La marina tace,
tra lo sciabordio delle onde
e il canto mesto di un gitano.
Grazie Mary Lo che accogli nel tuo ventre
di legno e resine pregiate
gli amici rapiti per un po' alla monotonia di sempre.
Tu sei l'approdo per i pensieri stanchi
per le frenetiche ansie quotidiane,
sei la libertà di un gabbiano in volo,
momento di felicità senza confini.
Grazie Mary Lo
perché sul mare mi porti con te
ai bagliori dell'alba
e quando di misteri oscuri
si veste questa magica notte di Milna.
Recensioni, racconti, notizie, aneddoti,commenti, cronache,critiche, favole...... a cura di Sergio di Diodoro - giornalista free lance -
martedì 6 ottobre 2015
venerdì 2 ottobre 2015
VACANZE BALNEARI A GIULIANOVA NEGLI
ANNI '50
Un filmato
dell'Istituto Luce, girato a Giulianova pochi anni prima dell'incipiente
miracolo economico post bellico, che interessò all'epoca la costa abruzzese,
come peraltro l'intera nazione, mette a
fuoco con particolare dovizia di particolari, alcuni aspetti che, guardati
nella loro potenzialità, servirono, all'inizio degli anni cinquanta, a favorire
negli addetti ai lavori, un progressivo studio di fattibilità, rivolto
essenzialmente a far emergere possibili sbocchi economici nel settore del
turismo balneare.
E’ intorno alla fine
degli anni cinquanta, infatti, che
località costiere, come Giulianova, Alba Adriatica e Roseto degli Abruzzi,
gettano le basi per costruire, a poco e poco, nel tempo, una solida
impalcatura, destinata a sorreggere la mole di un’industria balneare che, pur
con tutti i limiti e le difficoltà legate al particolare momento storico,
troverà piena espressione e solido sviluppo solo nel decennio successivo.
In particolare a
Giulianova inizia in quel tempo la metodica cura degli arenili, che vengono
liberati da tutto ciò che il mare ed il fiume hanno scaricato sulla battigia
durante i mesi invernali.
Questa operazione
comincia ad essere svolta con maggiore cura del passato e con estrema
diligenza, a riprova del fatto che si è intuita l’enorme potenzialità del
territorio, e la sua possibilità di crescita economica, una volta venuto meno
l’immobilismo del periodo bellico ed alla luce di una rinnovata fase di decollo
dell’industria balneare.
Giulianova comincia a dotarsi di grandi
alberghi, destinati ad accogliere i turisti, sempre più numerosi.
Contemporaneamente sorgono i primi stabilimenti balneari, alcuni dei quali
diventeranno, nel tempo, il simbolo stesso della città, vere e proprie icone
che manterranno il loro indiscusso carisma fino ai giorni nostri.
Naturalmente
all’inizio si registra tutt'altro che un turismo di massa, trattandosi di una
macchina che comincia a muoversi tra non poche difficoltà e bisognosa di rodare
i propri meccanismi.
D'altro canto, a
riprova della giusta lungimiranza manifestata dagli operatori turistici
dell'epoca, dal richiamato filmato prodotto solo pochi anni prima dall'Istituto
Luce e girato sulla spiaggia di Giulianova non emergono, contrariamente al
solito, espressioni di propaganda, ma ci si limita a mostrare i bagnanti
sull'arenile, i primi costumi alla marinara, i primi ombrelloni forniti dagli
stabilimenti balneari.
Non c'è il solito
tono enfatico, quasi a voler far emergere, a tutto tondo, in modo autonomo ed
asettico, il reale valore del territorio, le potenzialità legate alla
frequentazione degli arenili, alla limpidezza delle acque del mare, al clima
mite, al silenzio ed alla pace che vi regnano sovrani.
Il riferimento,
ovviamente è diretto ad una frequentazione di elite, atteso che per lungo tempo
ancora, fino agli anni sessanta ed oltre, l'utilizzo della spiaggia libera
rimarrà prerogativa dei più, ed il noleggio degli ombrelloni privilegio di
pochi. Tuttavia traspare da questa intensa attività di management turistico
messo in atto dagli operatori giuliesi dell'epoca, la ferma volontà di
incoraggiare, come riconosciuto business, la diffusione delle prime
villeggiature estive, all'incremento delle quali, peraltro, contribuiscono
anche molti elementi esterni. Basti pensare al progressivo aumento dei consumi
di una famiglia media, frutto delle
evoluzioni economiche legate alla ripresa post bellica, al correlato
sviluppo dell'industria automobilistica ed alla comparsa della Seicento,
simbolo del magico exploit della rinnovata società dei consumi.
I risultati di tale
frenetica attività promozionale non tardano ad arrivare. La Camera di Commercio
di Teramo registra un incremento percentuale estremamente significativo delle
unità ricettive destinate ad accogliere il turismo balneare. In provincia di
Teramo, infatti, si passa dai sette alberghi in attività nell'anno 1949 ai 18
del 1957, a riprova dell'estrema vitalità e del dinamismo che operano nel
substrato a fronte della nuova modalità di trascorrere il tempo libero espresso
da parte delle famiglie che, con tale nuovo atteggiamento, aprono nuovi scenari all'emancipazione
sociale ed al costume.
Le vacanze estive
sulla costa abruzzese, e nella città di Giulianova in particolare, che
rappresentano in qualche modo le prime incerte basi per il futuro decollo dell'industia
balneare, costituiscono alla fine degli anni cinquanta i primi passi di una
progressiva espansione turistica che, nel decennio successivo, si svilupperà in
modo completo ed affatto diverso, consentendo la fruizione di una villeggiatura
estiva che diventerà bene comune di tutti, e che non sarà più appannaggio del solo ceto
aristocratico o alto borghese.
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