lunedì 20 aprile 2020

PROPOSTA DI LETTURA: MARK TWAIN

I Latini solevano trascorrere i periodi di riposo e di svago abbandonandosi senza mezzi termini e senza troppi scrupoli a liceità a volte anche eccessive, ed il celebre motto " Edamus, bibamus, gaudeamus " rappresenta in sintesi il loro totale ricorso a piaceri senza remore, senza costrizioni né falsi pudori.  In buona sostanza è ciò che probabilmente avrebbero fatto se costretti a restare in casa per lungo periodo di tempo, così come accade in questo particolare momento della nostra vita.
Leggere può rappresentare oggi, in un momento così difficile ed irreale, una possibile alternativa al pericolo di cadere in un vortice di piaceri incontrollati che potrebbero arrecare impreviste conseguenze al momento di tornare alla normalità.
Il "Mangiamo, beviamo, godiamo" potrebbe significare in seguito aumento di peso, cirrosi epatica, incremento delle nascite...
Al di là della facile ironia la lettura resta uno dei passatempi più sani ed economici e certamente alla portata di tutti.
Mark Twain, scrittore di grande carisma, è passato alla storia prima che per la sua attività letteraria, per la sua stessa vita, trascorsa attraverso esperienze diverse. Da giovane fu apprendista tipografo, pilota fluviale, soldato irregolare, mercante di cavalli, coltivatore di granoturco. Fu tutto questo prima di diventare uno degli scrittori più acclamati del mondo e l'autore americano ancora oggi più conosciuto. Fu anche cercatore d'oro, nei territori di frontiera, nelle terre vergini, tra gli indiani degli accampamenti e tra i negri nelle piantagioni di cotone.  In questo ambiente polimorfo visse dalla più tenera età, a fianco del padre, e con tutta la famiglia che girovagava in cerca di una fortuna che procedeva sempre qualche metro avanti.
Nel rileggere con stupito interesse  la sua biografia mi accorgo che in realtà il più bel libro di Mark Twain è quello della sua vita che ebbe la prima impronta di eccezionalità quando, trentenne, divenne improvvisamente famoso dopo la pubblicazione del racconto "Il ranocchio saltatore" Una sorta di meteora che apparve all'improvviso sulla strada della sua carriera professionale e che solo dieci anni dopo lo avrebbe consacrato per sempre tra gli scrittori più letti di tutti i tempi.
Leggere Mark Twain vuol dire accedere a questo mondo magico e conoscere da vicino l'esistenza di questo uomo eccezionale che fu anche editore, compositore, editore, compositore di testi per canzoni,    imprenditore, e che ottenne dai diritti d'autore dei suoi libri compensi annui superiori all'appannaggio del Presidente degli Stati Uniti.
La raccolta di racconti, alla quale indirizzo i miei lettori, esplicita solo in parte, ma in modo significativo, gli aspetti essenziali della sua multiforme personalità, sicuramente soffocata sotto la riduttiva etichetta di "scrittore comico". Dai racconti trapela un costante senso di ribellione contro ogni forma di sofferenza, di ingiustizia, di oppressione.
Certo, la componente comica, o per meglio dire la veste sottilmente ironica, permea tutti i suoi scritti, ma d'altro canto era materia comune  e quotidiana della sua stessa vita. Chi altri avrebbe potuto commentare meglio di lui l'infondata voce della sua dipartita con un laconico " Spiacente di deludervi, ma la notizia della mia morte è grossolanamente esagerata..."""?
La raccolta si apre con  "La banconota da un milione di sterline", da cui fu poi tratta l'omonima riduzione cinematografica interpretata da Gregory Peck.  Il racconto riassume a mio avviso più di ogni altro la comicità e l'ironia comunque sempre diffuse a piene mani nell'opera omnia.
Ora che è necessario stare in casa, ed inventare modi per passare il tempo, leggere l'edizione integrale del libro (titolo originale "La banconota da un milione di dollari ed altri racconti") di Mark Twain può essere un modo per sorridere senza cadere nella tentazione del pericoloso "Edamus, bibamus, gaudeamus "...