mercoledì 22 marzo 2023

ASSONANZE E LINGUISTICHE AMENITA'

.La lingua italiana, per sua natura non facile e complessa, a volte offre al parlante occasioni e motivi per scivolare durante l'eloquio su risibili strafalcioni, non sempre risultato di scarsa conoscenza delle regole che governano l'analisi logica e grammaticale, ma spesso effetto di assonanze e di dissonanze che alterano in modo buffo le parole o le espressioni originali. A causa di questo fenomeno, peraltro abbastanza comune soprattutto tra coloro che coraggiosamente oltrepassano il limite del proprio bagaglio lessicale per avventurarsi in locuzioni ed espressioni a loro non consuete, l’eloquio si arricchisce di espressioni e di modi di dire che possono apparire comici, e suscitare ilarità in chi ascolta. Il tifoso che dalla tribuna dello Stadio grida a gran voce all’arbitro “vai a scuola alfabeto” in realtà non è egli stesso analfabeta ma sicuramente in quel momento concitato si lascia trascinare dalla foga e non cura la giusta dizione della parola, generando ilarità negli altri. Diverso invece il caso di chi, sempre allo Stadio, esorta l’arbitro ( è sempre lui la vittima sacrificale) ad espellere un giocatore reo di aver commesso un pesante fallo di gioco. “Arbitro espulgilo! ” rivela infatti un difficile rapporto del parlante con la flessione del verbo espellere, e la coniazione di un neologismo nella forma imperativa, anch’esso, ovviamente, motivo di ilarità tra gli astanti… A volte la lingua inglese si intrufola e crea ancor più problemi a chi si organizza per gli acquisti con un “gadget di spesa” o a chi esalta le doti fisiche e canore della sua “ poppa star ” preferita. Sono espressioni che certamente fanno “rabbrividare” la pelle a chi ascolta… Così una persona che disponga di importanti conoscenze risulta “amalgamata” da tutte le parti ed in grado di risolvere ogni problema solo sollevando “il cornetto” del telefono, ovviamente con riferimento ai vecchi apparecchi, oggi in disuso. Meno grave, dal punto di vista linguistico, il lapsus di chi racconta d’aver assistito al cinema alla proiezione del film “Proposta innocente” con palese inversione della gravità relativa all’offerta ed evidente giustificazione della proposta stessa… Un vestito di “ Giorgio Valentino”, un cappello con il “ bon bon” ed un ombrello di “ Gabriele Nazzarelli” tradiscono la natura poco elegante di chi li indossa che tuttavia non manca di “ammiccare simpatia”, non fosse altro che per il coraggio con cui si approccia all’altezzoso mondo della moda. La “cattiva disorganizzazione” che si segnala all’interno di una struttura pubblica in realtà si traduce in buona organizzazione e ne esalta l’efficienza e la funzionalità anche se poi, quando qualcosa non funziona davvero, finisce che “tutti i pettini vengono a galla”. Un tipo presuntuoso, saccente ed arrogante è portato a fare il “grandasso” in società ed a vantarsi di essere in ambito lavorativo “la spalla destra” del suo capo soprattutto nei faticosi momenti in cui è “oberrato” di lavoro. Situazioni difficili, pericoli incombenti o solo false preoccupazioni generano un “patè d’animo” che difficilmente si riesce a controllare, soprattutto se si è tendenzialmente portati a dare troppo peso alle cose ed a guardare gli eventi con poco “scernimento”. Momenti di ira e di collera portano spesso una persona ad avere un “diavolo per cappello” ed a manifestare il proprio stato di agitazione chiudendosi in se stessa, perché è sempre “meglio soli che non accompagnati”.