lunedì 16 giugno 2014

MODERNITA' DI SENECA

Che cosa vi è di più stolto e di più pazzesco che il lodare in una persona beni non suoi, che l'ammirare cose che in un istante potrebbero passare ad un altro? Non è certo il freno d'oro che rende migliore il cavallo.... Nessuno deve vantarsi se non del proprio....Nell'uomo deve essere apprezzato solo ciò che è suo. Uno possiede una moltitudine di schiavi, una bella casa, un'ampia tenuta da coltivare, un grosso capitale da dare in prestito ad usura: forse che qualcuno di questi beni è in lui? No, è soltanto intorno a lui. In quest'uomo devi lodare solo ciò che non gli si può né togliere né dare, ciò che è proprio dell'uomo....Mi chiedi che cosa sia ciò ? È l'anima , e nell'anima la perfetta ragione....
Così scriveva Lucio Anneo Seneca pochi anni dopo la nascita di Cristo (Lettere a Lucilio).
Più di duemila anni sono trascorsi, ma pare che non sia cambiato nulla. Nessun progresso da parte dell'uomo, ancora oggi vittima del potere, del denaro, del superfluo, dell'inutile, dei beni terreni voluttuari e passeggeri.
Oppure della vanagloria.
Conobbi un tale che millantava per preparazione professionale e profonda capacità manageriale la sua pochezza, la sua completa incapacità, in altri termini la sua ignoranza. Anche spirituale. Delatore ed ipocrita vendeva per oro il ferro arrugginito, per vero il falso, per giusto l’ingiusto.  E tutti ad ascoltarlo e riverirlo perché amico dei potenti che avrebbero potuto intervenire al suo fianco e fagocitare gli oppressi…..
Ma degli oppressi sarà l’ultima rivincita.
Vincerà l’anima, e nell’anima la perfetta ragione…..

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