A beneficio di coloro
che postano storie, racconti, aneddoti e quant’altro sui portali di
Facebook ed in genere sui Social, districandosi a fatica, e
spesso con pessimi risultati, nei meandri insidiosi della cara lingua madre, può essere di sicuro giovamento una recente
pubblicazione di Massimo Birattari. Si tratta di un manuale di facile
consultazione che attraverso quiz, domande e risposte, aiuta a muoversi con
meno difficoltà nei meandri di regole grammaticali, coniugazioni, declinazioni, concordanze, e perché no, consecutio
temporum.
Se è vero che la lingua
italiana, come del resto ogni altro idioma parlato e scritto, è per sua stessa natura sottoposta a continui
mutamenti, ad aggiornamenti, all’introduzione di neologismi generati anche
dall’evoluzione tecnologica, è anche vero che alcune regole grammaticali di
base non possono e non devono essere arbitrariamente sconvolte in nome di una
modernità che altro non è che pura
ignoranza.
Per gli audaci scrittori
che si lanciano senza paracadute nel cielo della scrittura improvvisata, il
testo di Birattari che spazia con
agilità tra “quiz, errori comuni,
domande, risposte, peripezie dell’homo grammaticus tra le insidie
dell’italiano” rappresenta un sicuro punto di riferimento ed un ausilio che
potrebbero evitare grossolani strafalcioni a chi scrive e brividi di orrore a chi legge.
E non si venga a citare
tra i testimoni a favore dell’ignoranza il famigerato correttore automatico al
quale si fa carico di ogni ignominia linguistica e di ogni obbrobrio grammaticale e che viene
invocato spesso come attenuante dai pirati della scrittura. Un’attenta
rilettura del testo prima della pubblicazione potrebbe sanare ogni danno.
Il manuale, arricchito
nella veste grafica dalle vignette di Niccolò Barbieri, aiuta
anche a comprendere il significato ed il
vero senso delle regole grammaticali, che non sono state inventate e create per
caso, ma che hanno un preciso scopo nell’architettura della frase, del periodo
e del discorso in generale.
Con vivo calore
raccomando la consultazione di questo libro a tutti coloro che si avventurano
nella scrittura di testi, di storie, di semplici frasi o espressioni pur non
potendo contare su una preparazione grammaticale di base.
Si è sempre in tempo per
migliorare e per correggersi.
Infine, per chiudere, un
esempio cui si fa riferimento nel libro: l’avverbio “piuttosto” si usa
correttamente davanti a proposizioni avversative e significa 'anziché', indica
cioè una preferenza accordata a un elemento invece che ad un altro. Come
dire “desidero uscire piuttosto che stare
in casa”
Non va usato con
accezioni diverse come avviene invece purtroppo oggi, nell’uso comune, anche da
parte di personaggi pubblici ai quali non dovrebbe essere consentito sbagliare…
“GRAMMATICA PER CANI E PORCI”
Massimo Birattari
Ponte alle Grazie
pp. 222
Euro 14
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