martedì 17 luglio 2018

A CAPRI, TANTI ANNI FA

...C’incontrammo al Belvedere di Tragara per quell’ultimo appuntamento. Tra piccoli sentieri, salimmo tenendoci per mano alla Villa di Tiberio, oltre il cancello, fino alla rupe. S’era levata intanto una brezza leggera, poi venticello, che portava con sé suoni ed i  rumori del Golfo, così lontano, eppure visibile. Lei vestiva di bianco. Indossava un  camicione largo in vita con due spacchi laterali sulle gambe nude nerissime. Il suo viso, sul quale danzavano i  riflessi del collier di Bulgari, la fragranza dell’ammaliante essenza di Chanel, quel modo che aveva di sorridere, così sbarazzino e seducente, tutto quella notte sapeva di magico e di irreale……..
…Le dissi che l’avrei portata via con me, lontano. E rovesciati i tavolini di Piazza Umberto davanti ai quali i suoi compagni sorbivano candidi frappè, la traevo a forza dalle braccia (morbide braccia) dei suoi coetanei ben vestiti, lacerando le loro camicie di seta, ed interrompendo bruscamente il futile racconto della vacanza a Cortina di una delle sue sofisticate amiche. Via dagli stupidi giochi di società della sera , intorno ai falò, via da tutti loro per fuggire insieme con uno studente squattrinato, a cercare un felice avvenire in un’altra Capri, se mai  ce ne fosse stata una….”

Nessun commento:

Posta un commento