lunedì 30 luglio 2018

LA RIMPATRIATA - "QUELLI DELLA III C"-

E' stato come riaprire uno scatolone di vecchi giocattoli custoditi in soffitta. C'era quello con cui da bambino giocavi di più, quello con cui giocavi di meno, ma ti erano tutti cari.
E poi riprenderli in mano, guardandoli con tenerezza da vicino: impolverati, scoloriti, segnati dal tempo, in parte graffiati e con qualche danno più o meno visibile agli occhi.
Tutti, comunque, belli dentro...
Ricordi indelebili di un' incantata età decorsa per sempre e per sempre perduta, come sabbia sottile che scivola inesorabilmente tra le dita senza che si possa trattenerla.
Storie, racconti, vicende, scelte giuste o sbagliate, percorsi di vita diversi, alcuni vincenti, altri perdenti, momenti difficili superati col tempo, gioie e dolori, illusioni rimaste tali, traguardi mancati o raggiunti.
Nell'angusto spazio di una serata di luglio anni di vita vissuta.
Siamo tornati idealmente nell'aula di quel Liceo, seduti sui banchi come una volta, ancora vicini, ancora sorridenti, come per ricominciare da dove ci eravamo lasciati.
Grazie ragazzi per aver accettato di riaprire insieme per qualche ora lo scrigno dei nostri ricordi liceali. C'erano dentro le goliardiche bravate, le quotidiane ansie per le interrogazioni, i segreti innamoramenti, le speranze, le illusioni ed i nostri sogni adolescenziali, rimasti tali fino a quando la sorte non ha assegnato a ciascuno, irrevocabilmente, il proprio immutabile destino.
E' stata una serata magica e suggestiva.
Di quelle che restano impresse nel cuore e nell'anima col marchio indelebile del ricordo e del nostalgico rimpianto.

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