giovedì 2 dicembre 2010

BELLI RICCHI E FAMOSI - IL CONTRATTO DELLA VITA


Alcuni individui durante la loro permanenza sul pianeta Terra hanno la ventura di trovare coincidenze, situazioni, casualità, doni della sorte, casi particolari, combinazioni, fatalità, per cui riescono a vedere lievitare il loro indiscusso talento in progressione aritmetica fino al  raggiungimento di ambiziosi obiettivi, spesso inarrivabili per altri. 
Chi determina a priori gli eventi che accompagneranno la vita di ciascuno? 
Mentre in un angolo del mondo un tennista famoso, ricco, bello, vince l’ennesimo torneo multimiliardario, in un’altra parte del mondo, alla stessa ora, una madre che nessuno conosce, poverissima, abbruttita dalle vicende della vita, perde l’unico figlio perché malato e denutrito.
Chi guida il fato?
Ci deve essere, sotto, un contratto. Prima della nascita vengono presentate al candidato prescelto per la “prova della vita” alcune potenziali evenienze  inversamente proporzionali alla possibilità di espiazione. Meglio si va  a vivere e meno si ottiene, in termini di punteggio, per la vita successiva. Più si accettano situazioni di sofferenza più si guadagnano crediti di felicità. Una sorta di meccanismo predefinito che una volta avviato non è più modificabile.
Sarebbe difficile, diversamente, spiegare perché tante diversità. Einstein si rifiutava di credere che Dio giocasse a dadi con il mondo. Se tutto dipendesse dal “caso” saremmo fuscelli in balìa di un fortunale, affidati alle bizze del vento, impossibilitati ad intervenire. Ma se così fosse sarebbe negabile l’immanenza di una guida superiore , almeno che essa non sia identificata con il “caso” stesso. Se invece si è propensi a legittimare la presenza di una volontà suprema ci si torna a chiedere perché tanta diversità di trattamento.
Ecco perché la teoria esposta in apertura acquista un suo fascino. Se sei derelitto, povero, brutto ed ignoto sei avvantaggiato rispetto a chi è bello, ricco e famoso. Non durante la vita, ma dopo. Sia che tu viva un’altra vita terrena sia che tu possa usufruire di una nuova esistenza, diversa da quella terrena. In entrambi i casi hai accumulato crediti che ti consentiranno di stipulare un “contratto” migliore di quello di prima.
Immagino che prima di venire al mondo mi sia stato chiesto dettagliatamente di accettare o di rifiutare alcune cose. Il tennista bello ricco e famoso ha accettato di essere tale a scapito di ciò che potrà avere in una vita futura. Io avrò rifiutato quei benefici per vivere nell’anonimato, ma ho le carte in regola per poter vivere la mia prossima vita in condizioni di assoluto privilegio e sarò o bello o ricco o famoso e, nella migliore ipotesi, bello ricco e famoso.
Il momento del reset è quello della morte. Poi si ricomincia daccapo, sulla base di un nuovo contratto.
Deve essere sicuramente così.
Forse.

Nessun commento:

Posta un commento