sabato 25 settembre 2010

RISATE IN RIMA


L’INFLUENZA AVIARIA


Contro ogni teoria veterinaria

un medico sosteneva con fervore
che l’uccello chiuso in gabbia
contrae l’influenza aviaria.
“”Ogni volatile è così detto –
il luminare ammoniva-
perché volare è sua prerogativa
e non può essere tenuto in costrizione.
Perciò è giusto che ogni uccello
in piena libertà di volo
dispieghi le sue ali al vento
per essere sempre sano e ben contento””
Il curato del paese,
osservatore attento delle regole dei preti,
era un po’ preoccupato
perché vedeva in questa teoria
la presenza di una sottile allegoria.
“”Se l’uccello è chiuso, caro dottore,
non può contrarre malattia-
opponeva da ignorante-
e quindi il tuo è un parere irritante.
Tu sostieni che, anziché astenersi,
è meglio solcare l’aria da nido a nido.
Ma quello è proprio il modo per ammalarsi.
Se te ne stai chiuso in gabbia,
non hai frequentazioni,
e vivi con decoro e con decenza
come ti viene l’influenza?”””
“””Se l’uccello non spazia nel suo cielo-
replicava il veterinario
la sua vita va in sfacelo.
E’ meglio se lo fai viaggiare.
In cattività perde il suo decoro.
Tu gli rechi oltraggio,e alteri la sua natura,
e poi non ti è facile trovarne un altro
che abbia la stessa struttura,
lo stesso piumaggio.
Che te ne fai di un uccello che non vola?
Se è solo tuo e non vede mai l’aria
Di sicuro contrarrà l’influenza aviaria..!!”””



LA DIMOSTRAZIONE


Preoccupato per la crescente sordità

della consorte il marito volle intervenire

e per fare cosa buona ed esserle d’aiuto

si recò dal dottore per riferire sull’accaduto.

“”Mia moglie non sente, non sente niente
e la cosa è assai più grave perché è pure ipovedente.
Venga con me dottore
l’accompagno a casa mia
per darle di tutto ciò una dimostrazione””

Così s’incamminarono a fianco

e quando furono a cento metri dalla casa
l’uomo,per dar prova della sua convinzione
e far vedere che la moglie non sentiva

urlò “Maria che si mangia questa sera?”

senza aver risposta alcuna.

Dopo ancora pochi metri

di nuovo riprovò alla stessa maniera:

“Maria che si mangia questa sera?”

ma neppure questa volta ebbe riscontro

nonostante l’avvicinamento

“”Vede dottore – disse convinto-

anche se urlo a squarciagola

lei non sente una parola!

Più avanti che furono volle ancora riprovare

e gridò con tutto il fiato

“Maria che cosa hai cucinato?

Non rispose nessuno.

“”La cosa è grave dottore, siamo a pochi metri

e non c’è collegamento alcuno...””

Giunti all’ingresso, con la moglie in vista,

“”“Maria che si mangia questa sera?”

le disse per la quarta volta strillando nell’orecchio

E quella di rimando

“”Lo vedi che stai diventando vecchio?
Perché urli, non ci senti?
Pasta al sugo e frittata per secondo
Sono quattro volte che ti rispondo…!!!””


 

CONFUSIONE


Ogni volta che tornava a casa ubriaco
dopo aver consumato con gli amici ogni eccesso,
il vecchio Peppe non faceva sesso,
ma si buttava sfinito sopra al letto
e s’agitava nel sonno, svegliandosi spesso.
Poi la notte si alzava
perché la prostata ingrossata
gli rendeva impellente
esperire una pisciata.
La moglie lo sentiva e si svegliava
e da tempo sopportava.
Una notte un po’ più avvinazzato
per via di una bisboccia senza pari
alla fine del campionato,
s’alzò la notte
e recatosi nel bagno
chiamò a gran voce la sua compagna:
“”Giovanna, questa sì che è una trovata,
non mi avevi detto niente,
ma che bella improvvisata!
Vado in bagno a luce spenta
per non disturbarti
e perché tu non senta
e appena apro la porta, per magìa,
s’accende una luce bianca,
che va con la pisciata in sintonia….
Come hai fatto a preparare
un congegno così sensazionale?”””

La moglie bofonchiò assai infastidita

e ancora mezzo addormentata
“”Non ne posso più,
 basta con questa pagliacciata
torna al letto, prendi un sonnifero
e smettila di pisciare nel  frigorifero…!!”””

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